Chi è il migliore tennista italiano di sempre? Una domanda storica ma anche d’attualità, visto il grande momento del tennis italiano con il 2023 che si è chiuso con la conquista della Coppa Davis a Malaga e con Jannik Sinner numero 4 del mondo. La risposta non può evidentemente essere di tipo statistico, perché prima del 1973 la classifica ATP non esisteva, prima del 1968 dilettanti (finti) e professionisti giocavano in circuiti separati e perché i tornei e la stessa Coppa Davis nel corso del tempo hanno avuto importanza diversa.
Per stilare una top 10 dei migliori tennisti azzurri di tutti i tempi bisogna incrociare vari parametri: le vittorie nei grandi tornei e contro chi sono state ottenute, il rendimento in Coppa Davis, il ranking ATP quando c’è stato e la considerazione degli addetti ai lavori delle rispettive epoche. Ne viene fuori una top ten forse discutibile, ma comunque l’unica classifica possibile se si vogliono confrontare epoche molto diverse.
Vincitore di due Roland Garros, di due Internazionali d’Italia e semifinalista a Wimbledon, è stato per almeno un decennio fra i primi dieci giocatori del mondo (al massimo numero 3), nella considerazione degli addetti ai lavori. Straordinario uomo Davis, con record imbattibili, anche se poi l’ha vinta solo da capitano nel 1976.
Il Golden Boy del tennis italiano, fresco vincitore di un Australian Open, finalista alle ATP Finals e trascinatore verso la seconda Coppa Davis della storia italiana, è in continua crescita tecnica e fisica ed è probabile che per tanti anni stia ai vertici, e porterà a casa tantissimi altri titoli. 2 come best ranking ATP, con una concreta possibilità di diventare numero 1 al mondo già da Roland Garros 2024. Ha la personalità, pur mostrandosi poco fuori dal campo, per essere ciò che è stato Tomba, più che Panatta. Gli manca solo un secondo slam per poter superare Pietrangeli.
Ha vinto meno di Pietrangeli, ma comunque il suo Roland Garros e tutto il resto lo ha vinto nell’era Open, con i migliori presenti negli stessi tornei. Stile di gioco aggressivo e fantasioso, diverso da quello più tattico di Pietrangeli, ma al suo livello come personaggio pop oltre i confini del tennis: una rivalità proseguita anche dopo il ritiro. 4 come best ranking ATP. Possiamo dire che sia il più forte italiano dell'era open.
Come risultati e punte di rendimento (finale a Wimbledon, semifinalista agli Australian Open e agli US Open) è il terzo giocatore italiano di sempre, anche se è probabile che già nel 2024 Sinner superi lui, Panatta e Pietrangeli. Di sicuro finora il migliore sul cemento, è stato numero 6 del mondo ed è stato molto frenato dagli infortuni.
Il secondo violino della squadra della Davis 1976 ha avuto anche un’ottima carriera in proprio, con semifinali al Roland Garros e agli US Open e 7 come best ranking. In parte ha sofferto Panatta, ma è stato più continuo di lui come rendimento.
Così come Barazzutti era il grande rivale italiano di Panatta, Merlo lo è stato per Pietrangeli: per lui ed il suo tennis atipico due semifinali al Roland Garros e tante ottime partite in Davis.
Nella sua lunga carriera non ha mai raggiunto una semifinale Slam, ma è stato numero 9 del mondo e per quasi 15 anni, prima dell’epoca Berrettini-Sinner, trascinatore dell’Italia di Coppa Davis. Monte Carlo il suo momento di gloria, aveva ed ha il talento per fare di più.
Il miglior giocatore italiano dell’epoca pre-televisiva insieme a De Morpurgo, finalista al Roland Garros, dilettante vero ed in seguito presidente della federazione internazionale e di quella italiana.
Ingiustamente poco ricordato come singolarista, anche se è stato numero 12 del mondo e ha vinto diversi tornei. Oscurato dall’amico e compagno di doppio Panatta, ha creduto poco nel suo potenziale in singolare.
Difficile un giudizio tecnico su un giocatore degli anni Venti del Novecento, ma di sicuro lui è stato semifinalista al Roland Garros, nonché il primo tennista italiano di livello internazionale e l’unico ad avere vinto una medaglia olimpica, bronzo a Parigi 1924.
Fra chi è stato almeno nei primi 20 del mondo obbligatorio citare Lorenzo Musetti (15), Cecchinato (16), Seppi, Omar Camporese e Andrea Gaudenzi (18) e Furlan (19), ma menzioni d’onore anche per Sonego, Paolo Canè, Volandri, Cancellotti, Zugarelli, Caratti e Ocleppo.
Il tennis italiano maschile sta godendo di grandissima salute e dietro a Sinner ci sono giovani di grandi prospettive, a partire da Musetti (21 anni, 2023 chiuso alla posizione 27), seguito da Matteo Arnaldi (22 anni, numero 44), Flavio Cobolli (21 anni, numero 101), Luca Nardi (20 anni, numero 118), Luciano Darderi (21 anni, numero 128), Giulio Zeppieri (22 anni, numero 135), Matteo Bellucci (22 anni, numero 178), Matteo Gigante (21 anni numero 181) e Francesco Passaro (22 anni, numero 201), solo per citare i giovani veri e non chi non è vecchio, come Sonego o Berrettini, ma ha già una carriera alle spalle.
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