22 Ottobre 2024 - di Stefano Olivari
Il pareggio fra Inter e Juventus permette al Napoli di andare in fuga a 22 punti, con 4 di vantaggio sull’Inter seconda, 5 sui bianconeri e 6 sul terzetto Fiorentina-Atalanta-Lazio. Un turno di campionato importante, anche se non si è giocata Bologna-Milan per l’assurdo rinvio di fatto deciso dal sindaco di Bologna Lepore, anche se ovviamente la decisione formale è stata della Lega. Una partita che in segno di rispetto per le popolazioni alluvionate, e anche per motivi di sicurezza, si sarebbe potuta giocare a porte chiuse adesso potrebbe essere disputata addirittura in aprile. Comunque sia, l’Inter rimane la favorita per lo scudetto 2024/25: LeoVegas la quota a 1.65, con il Napoli a 3.75, la Juventus a 6.00 e il Milan a 13.00. Fuori dalla zona Champions seguono Atalanta a quota 29.00, Lazio e Roma a 67.00, Fiorentina a 126.00.
L’Inter ha buttato via 2 punti dopo avere preso a pallate la migliore difesa d’Italia (rimasta tale, adesso a pari merito con il Napoli) per almeno un’ora, in una partita che comunque la Juventus ha giocato al massimo delle sue possibilità. Il fatto è che la difesa della squadra di Inzaghi è molto lontana dal massimo, sia come concentrazione sui singoli episodi sia come copertura in generale visto che il centrocampo (a maggior ragione quando al posto di Calhanoglu c’è Zielinski) fa meno filtro. E Sommer sta perdendo qualche colpo, aumentando il pressing su Inzaghi perché lanci Martinez. Poi sul 4-2, generato anche da due rigori, l’Inter ha sbagliato l’impossibile, ma questo non toglie meriti a Yildiz, entrato al posto di Weah, e ai suoi compagni che non hanno sbracato in una situazione difficilissima. Una Juventus che esce da San Siro al tempo stesso compattata, come gruppo e convinzione nel lavoro di Thiago Motta, e ridimensionata.
Per la squadra di Conte quinta vittoria su cinque partite giocate al Maradona, che significa la testa della classifica in solitario prima del ciclo terribile prima di affrontare Milan, Atalanta e Inter. Un 1-0 sofferto, ma meritato, per un Napoli zavorrato da un Lukaku ancora pessimo e dalla differenza fra Ngonge e Neres con Politano e Kvaratskhelia. Significativo che la differenza la faccia Di Lorenzo, che a fine maggio voleva andarsene, prima che Conte glielo impedisse quasi fisicamente. Nonostante i tanti soldi spesi, questo bisogna dirlo, non è certo il Napoli di Spalletti, ma può contare su rivali con il calendario pieno e molte più pressioni. Il Lecce si è difeso e basta, stava portando a casa un punto, ma in ogni caso la sua salvezza non passa da questi campi.
La Fiorentina trascinata da Kean e Beltran è diventata una macchina da gol e da gioco, ma la Roma vista al Franchi è troppo brutta per essere vera, con tutto il rispetto per una Fiorentina che Palladino ha finalmente in mano. La peggiore prestazione della breve era Juric, con anche il peggior atteggiamento da parte dei giocatori giallorossi, con aggiunta del litigio a fine partita fra i senatori, o supposti tali, e l’allenatore che alla mezzora del primo tempo aveva anche voluto mandare un messaggio con due cambi punitivi (Cristante e Angeliño, mentre Mancini è stato sostituito all’intervallo). Roma in una situazione in cui tutto diventa credibile, dal ritorno in panchina di De Rossi in giù, senza per forza passare da Totti.
I primi 35 minuti dell’Atalanta sono stati i più impressionanti della storia recente della Serie A, sia pure con la collaborazione della squadra di Zanetti, in totale confusione di fronte a De Ketalaere, Retegui e Lookman. Il fatto che ci sia stato un solo ammonito dice della differenza, anche se con Gasperini le imbarcate le hanno prese anche squadre più attrezzate del Verona.
La squadra di Baroni è in forma straordinaria, fra quelle di vertice è la sola che sta dando il 100% delle sue possibilità e anche contro un Genoa in piena emergenza si è visto. Un gioco senza posizioni fisse da metà campo in su, quello della Lazio, che toglie ogni punto di riferimento agli avversari e che comunque è interpretato al meglio dai quattro davanti. L’era di Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto, pur gloriosa, ormai è alle spalle. Quanto al Genoa, per la salvezza o anche soltanto per darsi una scossa si aggrapperà a Balotelli. Una mossa disperata e intelligente al tempo stesso.
Un Torino imbarazzante, a tratti dominato dalla squadra di Fabregas, ha strappato i 3 punti grazie al regalo di Braunoder, un assurdo retropassaggio di testa che ha permesso al diciannovenne Njie di segnare il primo gol da professionista. Dopo il buon inizio di stagione adesso la squadra di Vanoli non sembra dare più entusiasmo rispetto a quella di Juric, con una qualità media dei singoli simile a quella del Como.
Pareggio tutt’altro che sospetto fra le due squadre più giovani della Serie A, con il Parma che ha giocato un po’ meglio, soprattutto nel secondo tempo, quando ha dovuto rimontare lo svantaggio creato dall’autogol di Coulibaly. Dopo l’1-1 il rigore calciato da Bonny sulla traversa accresce i rimpianti per un Pecchia che sembra uno dei pochi allenatori da progetto in un mondo in cui quasi tutti, indossato un maglione attillato, asseriscono di essere da progetto.
Altro passo verso la salvezza della squadra di Runjaic, facilitata dai due errori di Makombou che hanno lasciato il Cagliari in 10 per un’ora di gioco. Difficile per i difensori di Nicola resistere per così tanto tempo a una squadra fisica e verticale come l’Udinese, costante nel cercare Lucca e Davis con cross e lanci lunghi, come certe squadre inglesi di 40 anni fa.
Una sfida salvezza giocata meglio dal Monza ha lasciato un po’ di amarezza sia in Nesta sia in Di Francesco, che ha provato qualche cambiamento tattico: di sicuro la difesa del Venezia ha funzionato meglio che nelle recenti uscite. Fra le due squadre quella che può evitare gli ultimi tre posti in classifica è senz’altro il Monza, al di là del suo futuro societario in divenire.
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Articolo Pubblicato il: 20 Agosto 2024 |
Scritto da: Stefano Olivari |
Laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi, ha iniziato a scrivere nel 1994 per La Voce di Indro Montanelli, proseguendo con testate come La Repubblica, Mediaset, Radio RAI e Guerin Sportivo. Nel 2000 ha fondato il sito Indiscreto, punto di riferimento per lo sport e i media. Autore di dodici libri su sport e cultura pop. |
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