L’Udinese in testa alla classifica dopo quattro giornate era impossibile da prevedere, tanto è vero che la scudetto della squadra di Runjaic è quotato a 351.00 da LeoVegas. Per trovare un inizio di campionato migliore bisogna risalire al 2011 e all’Udinese di Guidolin, con in campo Di Natale, Handanovic, eccetera, solta in testa dopo ben 8 giornate. Tornando a oggi, in prospettiva questi 10 punti significano poco, visto che stiamo parlando di una squadra che ha la salvezza come obbiettivo primo e ultimo. Certo in un mondo in cui tutti fanno gli esperti su giocatori sconosciuti, dopo un’affannosa ricerca su YouTube, nessuno conosceva le idee dell’allenatore tedesco, finora scommessa vinta dai Pozzo che in campo mettono quasi solo stranieri ma in panchina sono di solito legati all’italiano.
Da attaccante finito ad attaccante quasi finito, in attesa magari di essere considerato l’uomo decisivo per lo scudetto. La parabola di Romelu Lukaku potrebbe essere questa, ma certo è che Conte ancora una volta lo ha rivitalizzato e non è stata un’operazione banale, perché nella sostanza nessun top club, a partire dal Chelsea che lo ha ceduto, ha voluto il belga che per Conte è quel centravanti boa, ma più mobile del solito pennellone, necessario per far salire il centrocampo. In altre parole quel tipo di punta che Osimhen, più forte in generale, non sarebbe mai stato anche se il nigeriano non è certo partito per motivi tattici. La verità è che Lukaku non è quello tirato a lucido, dallo stesso Conte, dei tempi dell’Inter, ma che in una Serie A di livello medio più basso fa ancora la differenza. Comunque Napoli terzo favorito per lo scudetto, con una quota di 6.00.
Il mezzo turnover attuato da Simone Inzaghi a Monza, senza troppa convinzione, non ha portato bene all’Inter che oltretutto sta vivendo uno dei periodi no di Lautaro Martinez: un solo gol nelle ultime 14 partite con i nerazzurri, pochissimo riposo anche perché lui per primo chiede di giocare sempre. Certo fra le cinque italiane in Champions l’Inter è quella che chiede di più alla sua stagione europea, con la nuova formula della Champions che impone fin da subito di stare sul pezzo: bene per la Champions, senza quelle terrificanti e poco genuine ultime partite del girone, male per i grandi campionati come la Serie A. Al di là di questo, Frattesi è diventato un problema, come spesso accade quando torna dalla Nazionale rilanciato come immagine e autostima: di base Inzaghi farebbe giocare Mkhtaryan fino allo sfinimento, ma è probabile che quest’anno Marotta gli dia consigli diversi. In una Serie A ancora senza padroni la sensazione è che anche un’Inter con il pilota automatico, poco brillante e senza le fiammate della squadra in missione, possa farcela: per LeoVegas prima favorita per lo scudetto, a 1.60.
Davvero modesta la Juventus vista a Empoli, con l’aggravante di un Vlahovic che viene giudicato per il milione netto al mese che guadagna e non per il suo rendimento reale: un buon attaccante, di sicuro da Juventus, uno che segna tanto ma tecnicamente sopravvalutato. Nel passaggio dal festival degli sconosciuti ad una Juve vicina a quella che ha in testa Thiago Motta pare aver perso qualche colpo, anche se dal punto di vista mediatico tiene botta e nessuno osa criticarlo. Divertente come ci si sorprenda dell’identità data alla squadra bianconera, che poi è la stessa del suo Bologna: difesa forte, scambio di posizioni a centrocampo e ripartenze, quelle che ai nostri tempi chiamavamo contropiede. È probabile che chi in estate parlava di calcio champagne non avesse mai visto come il Bologna è arrivato alla Champions, oltretutto con un tipo di centravanti. Zirkzee, ben diverso da Vlahovic. In ogni caso Juventus seconda favorita per lo scudetto, con una quota di 3.75.
La Lazio è una delle poche squadre italiane che giochi con il 4-4-2, il modulo di moda nel post Sacchi e da cui pochi derogavano con la spiegazione un po’ vaga dell’equilibrio. In concreto Baroni l’ha scelto per far coesistere Castellanos e Dia in attacco, con i fatti che gli stanno dando ragione: contro il Verona vittoria faticosa soltanto per il tabellino, in realtà la Lazio è piaciuta moltissimo e pur non essendo da Champions potrebbe essere la squadra più divertente del campionato, visto che un conto è il 4-4-2 avendo sull’esterno del centrocampo due decathleti con i piedi di marmo, un altro il 4-4-2 con Isaksen e Zaccagni.
Ci voleva il Venezia di un Di Francesco in caduta libera per dare un po’ di fiducia al Milan di Fonseca prima delle due decisive partite con Liverpool e Inter. Perché al di là dei soli 5 punti in classifica la squadra rossonera è migliorata rispetto all’anno scorso, pur avendo il suo calciomercato avuto diverse anime: con un Abraham decente, e contro il Venezia i segnali sono stati buonissimi, le alternative in attacco non mancano. Per il momento la staffetta Morata-Abraham sembra la scelta più saggia. In ogni caso a tutti farebbe bene uscire dal giochino Ibra c’è-Ibra non c’è, o quantomeno a chiarire la posizione dell’ex fuoriclasse svedese. Senior advisor non vuol dire niente. Meglio che i giocatori abbiano come riferimento il loro allenatore o una figura dirigenziale sempre presente.
Finora la grande delusione della stagione è la Roma, nonostante un buonissimo mercato ed un allenatore come De Rossi che con critica e pubblico ha ancora il bonus del suo grande passato in campo, unito ad una notevole bravura nel comunicare. Al punto che come tanti campioni del mondo 2006 è diventato per i media un maestro sulla fiducia, come Pirlo quando andò ad allenare la Juventus senza aver mai guidato neppure una squadra di dopolavoristi. A Genova si è fatto anche espellere, ma il peggio è stato l’atteggiamento della sua Roma, troppo rinunciatario dopo il vantaggio e punito da De Winter al 6’ di recupero. Soltanto 4 volte nella sua storia la Roma è arrivata alla quinta giornata di campionato senza vittorie, ma comunque le quote danno ancora credito alla squadra, con lo scudetto giallorosso che LeoVegas quota a 51.00.