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Commento della 19° Giornata di Serie A 2024-25 di Stefano Olivari | LeoVegas

La Serie A 2024/25 dopo il diciannovesimo turno

09 Gennaio 2025 - di Stefano Olivari

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Un fine settimana per la Serie A tristissimo, con tutto il rispetto per il Napoli che stravincendo a Firenze è tornato in testa con 44 punti, davanti ai 41 dell’Atalanta che però ha una partita in meno e ai 40 dell’Inter che di partite in meno ne ha addirittura 2 (c’è anche il recupero con la Fiorentina), e per la Roma che ha vinto il derby. Insomma, si fa presto a dire campione d’inverno, ma non è più il calcio di una volta, niente è più come una volta, e bisogna farsene una ragione. La classifica tornerà a essere credibile dopo i tre recuperi che coinvolgono le squadre di Supercoppa: martedì 14 gennaio Como-Milan e Atalanta-Juventus, mercoledì 15 Inter-Bologna. Banale ma giusto osservare che per dare almeno una parvenza di regolarità al campionato tutto il diciannovesimo turno si sarebbe potuto giocare in due giorni invece di dare l’impressione di proporre un playout o una poule retrocessione.

Venezia-Empoli 1-1 - Esposito caldo

Pareggio che sta strettissimo all’Empoli, che per tutta la partita ha preso a pallate Stankovic, non a caso il migliore in campo. Per la squadra di D’Aversa era comunque fondamentale interrompere la serie di sconfitte consecutive, tre, e al tempo stesso evitare la vittoria di una diretta concorrente per la salvezza. Regalato da Vasquez il gol del vantaggio a Pohjanpalo con un rinvio sballato, l’Empoli ha avuto anche il merito di reagire, raddrizzando la partita con Sebastiano Esposito, al quinto gol in cinque partite. Quanto al Venezia, altra onesta partita del nuovo Di Francesco, quello che non cerca i complimenti ma i punti: nel caso specifico ne avrebbe meritati 0, ne ha fatto 1. La salvezza del Venezia non è impossibile, ma adesso è a 3 punti di distanza.

Fiorentina-Napoli 0-3 – Meglio di Sarri e Spalletti

Alla fine del girone di andata Conte ha fatto con il Napoli meglio di quanto avessero fatto Sarri e Spalletti nelle loro prime stagioni al Napoli e i 3 punti di Firenze sono arrivati senza soffrire, con una dimostrazione di superiorità schiacciante, nonostante le assenze di Kvaratskhelia e Politano, oltre a Spinazzola inventato esterno nel tridente d’attacco dopo un inizio di stagione senza brillare. Lukaku ha giocato la miglior partita stagionale, mentre straordinario è stato Neres. Aggettivi roboanti favoriti dalla pochezza della Fiorentina, aggravata dall’assurda scelta di Palladino di tornare, dopo 19 partite, alla difesa tre contro una squadra della forza del Napoli e oltretutto con il debuttante Moreno, per lui un’ingenuità dietro l’altra a partire dal rigore su Anguissa. Per i viola un punto nelle ultime 4 partite e non si può parlare all’infinito di effetto Bove: se la squadra ritrova un’identità tattica è tranquillamente da Europa League, se no potrebbe essere risucchiata da una rimonta del Milan.

Verona-Udinese 0-0 – Risultato da Montipò

In teoria una partita scaccia-pubblico già nelle premesse, in pratica una sfida all’ultimo sangue e molto spettacolare anche se senza gol. Un punto che soddisfa di più il Verona, con gli ultimi 20 minuti in inferiorità numerica per l’espulsione di Serdar e le prodezze di Montipò. Certo la cessione del Verona al fondo statunitense Presidio sarà ricordata più di questo 0-0, ma questo non toglie che Zanetti con questa squadra sulla carta modesta è nella lotta per la salvezza messo meglio di chi ha speso soldi veri: la prospettiva di rinforzarsi in questo mercato di riparazione è realistica. Per Runjaic la vera cattiva notizia è la squalifica di Lucca per la prossima partita contro l’Atalanta, in ogni caso il campionato dell’Udinese rimane eccellente e anche al Bentegodi il suo 3-5-2 ha emanato sicurezza: i 3 punti non sono arrivati soltanto per sfortuna. Chiusura del girone di andata al nono posto, sopra Roma e Torino, e alle tante provinciali che spendono soldi veri, dal Parma al Como al Cagliari, per finire con il Monza.

Monza-Cagliari 1-2 – Il destino già scritto

Bocchetti porterà il Monza, già messo malissimo con Nesta, in Serie B. Non per una questione aritmetica, anche se adesso la salvezza è a 7 punti di distanza, ma per un atteggiamento che lo stesso allenatore ha giudicato inaccettabile. Non si tratta di una delle tre rose peggiori della Serie A, sulla carta, ma una vittoria (con 7 pareggi e 11 sconfitte) in 19 partite dice tutto. Contro il Cagliari Bocchetti ha fatto partire dalla panchina Maldini e Djuric, ed è anche riuscito ad andare in vantaggio con il rigore di Caprari. La squadra di Nicola è stata brava a ribaltarla, aiutata anche dall’espulsione di D’Ambrosio (ma si era già sull’1-2), e il Monza di pura qualità ha anche avuto due buone occasioni per il pareggio, ma nell’ambiente, Galliani a parte, c’è una sensazione di destino già scritto che è difficile togliersi. La sensazione è che Bocchetti non sarà l’ultimo allenatore nella stagione del Monza. Quanto al Cagliari, ha messo la testa fuori dalla zona retrocessione e Nicola si trova in una situazione già vissuta tante volte da subentrante, solo che stavolta la squadra è sempre stata sua.

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Lecce-Genoa 0-0 – Scudetto per due

Un pareggio e un Under annunciati, anche se lo svolgimento della partita fa pensare a due squadre che hanno cercato la vittoria fra pali, traverse, mosse scacchistiche di Giampaolo e Vieira e la sensazione che il Genoa abbia in ogni caso più qualità del Lecce. Certo è che con i rossoblu Vieira, una sola sconfitta (con il Napoli, oltretutto) in 7 partite sta facendo meglio di Gilardino ed è probabile che la sua squadra di salvi e anche con una certa tranquillità. Sta facendo bene anche Giampaolo, pur con un organico modesto: per almeno un tempo ha dominato il Genoa, subendo poi il ritorno di una squadra più attrezzata per la Serie A. Le tre rose peggiori della categoria sono Verona, Venezia e Lecce, chi salva queste squadre, che nella loro modestia hanno però il pregio di essere state ben costruite, avrà raggiunto qualcosa di simile a uno scudetto.

Torino-Parma 0-0 – Poche ambizioni contro troppe ambizioni

Lo 0-0 sarà anche il risultato perfetto, ma la stagione di Torino e Parma è ben lontana dalla perfezione e anche questa partita a due facce, nella prima leggermente meglio il Torino e nella seconda molto meglio il Parma, lo ha dimostrato. La prima uscita dopo il rinnovo contrattuale non ha portato bene a Ricci, che ha giocato così così ed è anche uscito per infortunio muscolare: la prossima cessione lucrosa di Cairo sarà la sua, con tanti saluti alla retorica del granata a vita spesa per Buongiorno e altri negli ultimi 20 anni. In generale ha avuto più personalità il Parma, che ha anche colpito una traversa con Mihaila ma ha manifestato i problemi dei primi mesi di campionato: giocatori di qualità, quasi tutti pagati più del loro valore, ai quali manca qualcosa per fare il salto di qualità che li porti al livello almeno di Bologna e Fiorentina, club in mani straniere ma che per arrivare in alto hanno speso senz’altro molto meno del Parma. Le poche ambizioni di Cairo, almeno nel calcio, contro le troppe del Parma, ben sintetizzate in 90 minuti.

Roma-Lazio 2-0 – Ranieri nel presente

Tutta la mano di Ranieri in questo derby (5 vittorie in 5 partite con la Lazio per lui) che rappresenta l’unica buona notizia per la Roma nella prima metà della stagione, una partita chiusa già dopo 18 minuti con la prodezza di Lorenzo Pellegrini, uno dei tanti recuperati da Ranieri a prescindere da questioni contrattuali (Hummels, Paredes, Dybala…), senza guardare troppo al futuro ma soltanto a chiudere con dignità una stagione impossibile da raddrizzare se non con vittorie che diano immagine, e al raddoppio di Saelemaekers. La Lazio ha nel secondo tempo avuto una bella reazione, sfiorando con Tchaouna e Tavares il gol che avrebbe riaperto la partita, ma la Roma mai ha dato la sensazione di mollare e così chiude la prima metà di campionato con un ottimismo quasi incredibile, visto che è decima in classifica, a 9 punti dalla zona Europa League e a 12 da quella Champions, quella dove è la Lazio. Quanto agli sconfitti di giornata, si tratta una squadra che viene da mesi giocati vicina ai propri limiti, ma chi sta dietro, a partire da Juventus e Fiorentina, non è che stia giocando un calcio divino.

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Articolo Pubblicato il: 9 Gennaio 2025
Scritto da: Stefano Olivari
Laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi, ha iniziato a scrivere nel 1994 per La Voce di Indro Montanelli, proseguendo con testate come La Repubblica, Mediaset, Radio RAI e Guerin Sportivo. Nel 2000 ha fondato il sito Indiscreto, punto di riferimento per lo sport e i media. Autore di dodici libri su sport e cultura pop.

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