Prima giornata della Serie A 2024/25 e primo allenatore nel mirino. Ovviamente si tratta di Antonio Conte, che al Napoli punta a ripetere il giochino riuscitogli con Juventus, Italia, Chelsea e Inter, ma non al Tottenham: arrivare dopo un disastro, farsi prendere i giocatori che vuole, e poi passare per il condottiero fenomeno. Probabile che l’operazione riesca anche al Napoli, sia se De Laurentiis riuscirà a cedere Osimhen per più di 100 milioni sia soprattutto se non riuscirà a cederlo e Conte si troverà servito uno dei migliori attaccanti del mondo e non i resti, peraltro costosi, di Lukaku. Di certo fra le decisioni peggiori di De Laurentiis c’è stata quella dell’anno scorso, di non cedere al PSG il pacchetto Osimhen-Kvaratskhelia per 200 milioni di euro offerti sul serio. Comunque dopo il disastroso esordio di Verona, anche se il 3-0 per la squadra di Zanetti è bugiardo, secondo LeoVegas la quota scudetto del Napoli di 8.60, quarta favorita dopo Inter, Juventus e Milan. In altre parole, Conte descrive il Napoli peggio di come sia in realtà.
I casi di Koopmeiners e Lookman non hanno distratto l’Atalanta, che dopo avere spaventato il Real Madrid per almeno mezza partita di Supercoppa ha asfaltato il Lecce a casa sua: uno 0-4, doppiette dei nuovi Brescianini e Retegui, con a disposizione pochi giocatori in più degli 11 titolari, come nel calcio di una volta. In comune i due casi hanno soltanto la volontà dei giocatori di lasciare Bergamo, nonostante contratti non in scadenza (Koopmeiners 2027, Lookman 2026), ma diversa è la tempistica. Da tutta l’estate l’Atalanta è un passo dall’accordo con la Juventus per Koopmeiners, mentre l’interesse del PSG per Lookman è storia recentissima. Nel 2024 siamo ancora allo schema mediatico e tifoso ‘Giocatore che se ne va uguale traditore’ ed anche per loro sta funzionando così, ma il punto è un altro: non il diritto del calciatore, o di chiunque, di cercarsi un posto ritenuto migliore, ma che in fase di trattativa si vada avanti a gran rifiuti e certificati medici compiacenti. In una Serie A indecifrabile può essere l’anno buono? LeoVegas quota lo scudetto di Gasperini a 23.00, quindi dando all’Atalanta il 4,3% di probabilità di vincerlo.
Giocatori contati anche per Thiago Motta, anche a causa della strategia di Giuntoli per liberarsi dei contratti indesiderati: una linea che non è una linea, visto il reintegro di McKennie e quello possibile di altri. Il neoallenatore bianconero è comunque riuscito a sorprendere, schierando contro il Como dal primo minuto Mbangula, a sinistra sulla linea dei trequartisti, e in altre posizioni escludendo Danilo e soprattutto Douglas Luiz. Il ventenne belga lo ha ripagato subito con il gol del vantaggio ed il 3-0 finale su un Como inesistente è stato perfino stretto per la Juventus, vista la quantità di gol sfiorati da Vlahovic. Di sicuro Thiago Motta ha mostrato coraggio, oltre ad una squadra che segna una rottura ideologica non soltanto con il decennio (otto stagioni, inframezzate dalle due di Sarri e Pirlo) di Allegri ma soprattutto con l’era di Andrea Agnelli e la sua filosofia di puntare su calciatori sempre più forti, almeno in teoria. Certo non si può giocare a fare i poveretti quando si comprano giocatori per 60 milioni e si ha in rosa l’ingaggio più alto della serie A, cioè Vlahovic con i suoi 12 milioni netti a stagione, ma il messaggio che voleva dare Thiago Motta, su mandato di Elkann, era quello di una rottura e questo messaggio è arrivato. Anche ai tanti giocatori messi ai margini, da Chiesa in giù. Comunque per LeoVegas Juventus seconda favorita per lo scudetto, a 4.50.
La squadra più ferma del calciomercato è stata l’Inter campione d’Italia, visto che Zielinski e Taremi sono ‘marottate’ definite quando ancora l’era Oaktree sembrava improbabile ed in ogni caso non partono certo come titolari, così come Martinez anche se la posizione di Sommer è in discussione. All’esordio a Marassi la squadra di Simone Inzaghi, il cui scontento per tante sue richieste abbastanza facili da soddisfare (su tutte Hermoso, ma anche Gudmundsson) è ben nascosto, non ha buttato via 2 punti per colpa del mercato ma di 2 errori ben precisi di Sommer e Bisseck: a occhio sembra difficile vedere un crollo da pancia piena come quello del Napoli post Spalletti, ma in generale l’Inter non è stata migliorata e sembra a metà del guado, con tutti i suoi rinnovi onerosissimi, da Lautaro Martinez a Barella. O continua a vincere, cosa che in Italia è possibilissima, oppure al prossimo giro davvero si vedrà una squadra da fondo di investimento o da proprietà che ha visto la luce del fantomatico scudetto dei bilanci. Per lo scudetto vero LeoVegas assegna all’Inter una quota da favorita, 1.60, che significa il 62,5% di probabilità.
Una grossa delusione la prima di campionato del Milan, che nel 2-2 contro il Torino è sembrato quello dell’era Pioli, con gioco sottoritmo, poca attenzione difensiva, grandi fiammate dei singoli e buonissimi finali di partita trovando alla fine la formula giusta. Però sulla carta la squadra rossonera è fra le squadre forti quella che davvero si è migliorata in ogni reparto, fra Pavlovic, Emerson Royal, Fofana ed un Morata subito calato nella parte. Il paragone Fonseca-Pioli è scontato ma doveroso perché Ibrahimovic ha portato al Milan esattamente la tipologia di giocatori chiesta da Pioli. Che ha chiuso al Milan con un secondo posto, senza per forza risalire allo scudetto che ancora qualcuno considera un caso (in 38 giornate!). Interessante il ritorno di Saelemaekers, al di là della creatività con cui Fonseca lo ha utilizzato contro i granata. 8.00 è la quota scudetto dei rossoneri.
La Roma a Cagliari poteva anche vincere, ma il problema non è lo 0-0 quanto che mezza squadra sia sul mercato, a partire da Dybala per continuare con Abraham, Celik, Smalling, Bove, Zalewski… quasi uno smantellamento della Roma di Mourinho nel nome di un progetto su cui De Rossi deve mettere la faccia senza averlo capito, questo progetto. Ammesso che sia qualcosa di diverso dalla navigazione a vista triangolando con società amiche.
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Articolo Pubblicato il: 20 Agosto 2024 |
Scritto da: Stefano Olivari |
Laureato in Economia e Commercio all'Università Bocconi, ha iniziato a scrivere nel 1994 per La Voce di Indro Montanelli, proseguendo con testate come La Repubblica, Mediaset, Radio RAI e Guerin Sportivo. Nel 2000 ha fondato il sito Indiscreto, punto di riferimento per lo sport e i media. Autore di dodici libri su sport e cultura pop. |