Il Sistema Fitzroy per giocare alla roulette è uno dei più famosi sistemi della storia, per merito del gruppo di giocatori inglesi capitanati da Norman Leigh, che negli anni Cinquanta e Sessanta sbancò i casinò della Costa Azzurra.
Un’avventura raccontata dallo stesso Leigh nel libro Thirteen against the bank e basata sugli studi dello stesso Leigh, alla ricerca di un metodo matematico da applicare giocando in gruppo su tutte le chance in modo da poter coprire con le vincite di una le eventuali sconfitte dell'altra. Ma in cosa consiste il Sistema Fitzroy?
Leigh riprese, per non dire che copiò, il Sistema Fitzroy dagli studi di due aristocratici britannici di un secolo prima: James St. Clair-Erskine, conte di Rosslyn, e suo fratello Alexander.
Il sistema prende il titolo dal secondo nome di Alexander, Fitzroy, ma queste storie sono meno interessanti della sua applicazione concreta, molto simile a quella della progressione di D’Alembert.
In sostanza si aggiunge una unità alla scommessa dopo che si è perso e se ne toglie una dopo che si è vinto. Si può quindi dire che sia una versione soft della Martingala. Il Sistema Fitzroy ha due varianti principali: la prima uguale alla D’Alembert citata, la seconda con l’obbiettivo di arrivare a vincere in tempi più brevi.
Sommario:
Il sistema si applica a ogni possibile esito della roulette, dai numeri pieni alle chance semplici, quindi Rosso/Nero, Pari/Dispari, Manque/Passe, giocando più partite in contemporanea.
Facendo l’esempio di Rosso/Nero, iniziamo con un euro sul Rosso, ma esce Nero e quindi puntiamo 2 euro sul Rosso. Esce ancora Nero e allora ecco 3 euro sul Rosso, che questa volta esce, generando un più 3 che pareggia le perdite dei primi due colpi.
Al quarto colpo si mettono 2 euro sul Rosso, e così via. Su un numero maggiore dei colpi si nota che il Sistema Fitzroy fa entrare in zona vincita ogni volta che si torna all’equilibrio fra colpi vincenti e colpi perdenti e spesso anche soltanto vicini all’equilibrio.
Stiamo parlando della prima variante del Fitzroy, quella meno aggressiva.
Nella forma semplice di questo sistema il giocatore inizia il suo attacco al casinò con una puntata di una unità o pezzo. Se il giocatore vince questo colpo, la serie termina qui e se ne inizia una nuova. In pratica finché il giocatore vince punta sempre una sola unità.
Non appena il giocatore perde la prima volta, punta 2 unità nel colpo successivo. Se il giocatore perde anche questo colpo, punta 3 unità nel colpo successivo, eccetera, fino a raggiungere un saldo positivo.
Quella appena descritta è la Variante 1 del Sistema Fitzroy. Anche nella Variante 2 del Sistema Fitzroy il giocatore scommette un'unità a testa finché vince. Dopo la prima uscita negativa, però, scommette 3 unità invece delle 2 della Variante 1: se anche questo colpo viene perso la puntata viene aumentata di un'unità dopo ogni colpo, indipendentemente dal risultato, fino al raggiungimento dell'obiettivo.
Che nella variante 2 non è soltanto la vincita, ma la vincita di un’unità per ogni colpo giocato.
Vediamo una partita giocata seguendo la Variante 2 del Sistema Fitzroy.
Primo colpo, puntata di 1 pezzo, perso, saldo -1. Siccome il giocatore vuole vincere un'unità per ogni colpo giocato, sempre che sia vincente, il saldo desiderato dopo il secondo colpo è +2. Il giocatore punta quindi 3 unità.
Secondo colpo, puntata di 3 unità, persa, saldo -4. Se il giocatore avesse vinto questo colpo, la serie sarebbe finita. Ma adesso siamo nell’ipotesi della doppia perdita, quindi si va avanti e la puntata viene aumentata di un'unità e portata a 4 pezzi.
Terzo colpo, puntata 4 unità, vinto, saldo 0. Serie che riprende puntando 1?
No, il quarto colpo è per andare +4, con un’unità vinta per ogni colpo.
Per raggiungere questo obiettivo, il giocatore non ha bisogno di aumentare ulteriormente la sua puntata, quindi scommette nuovamente solo 4 pezzi. In altre parole, la progressione è sempre a salire, sia vincendo sia perdendo, fino a quando non si è raggiunto l’utile di un pezzo a colpo. Va da sé che la variante 2 porti più facilmente ad esposizioni altissime rispetto alla 1.
Il principale vantaggio del Fitzroy rispetto ad altri sistemi di progressione come la Martingala è il piano di puntata più piatto, almeno nella variante uno. Poiché la puntata viene aumentata di una sola unità dopo un giro perdente, i giocatori possono gestire meglio il proprio bankroll. Per non parlare della diversificazione del rischio, visto che si è presenti su tutto.
Il principale svantaggio non è dato dal sistema, ma dalla matematica: nel lungo periodo il margine della casa del 2,7% erode il capitale del giocatore e soltanto un ritorno all’equilibrio dopo qualche colpo perdente può generare strisce di successo. In definitiva si può dire che il Sistema Fitzroy non è la soluzione per arricchirsi con la roulette, ma di sicuro è un buon metodo di gestione del bankroll. Da applicare in gruppo, possibilmente su tutto, senza dare troppo nell’occhio.
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