Nel Blackjack l’analisi delle mani di partenza è la base del gioco, perché in base alle prime due carte ricevute i giocatori decideranno la loro prima mossa: puntare, stare, dividere, raddoppiare. Come strategia generale, il giocatore deve cercare di colpire il banco quando questo ha una mano debole, tipicamente quando ha un 5 o un 6 scoperti, perché in questo caso nel mazzo ci sono in proporzione più carte che possono fa sballare il dealer. La sottostrategia, ma questo vale anche per altre situazioni del Blackjack, è quella di non fare sempre la cosa ‘giusta’. Certo bisogna sapere quale sia la cosa giusta, che in un gioco matematico come il Blackjack è questione di conteggio di carte, concentrazioni e automatismi.
Sommario:
Il Blackjack è un gioco abbastanza schematico, dove il calcolo probabilistico è fondamentale. Vale ovviamente anche per le mani di partenza, con le più vantaggiose per il giocatore che sono il 21, cioè il Blackjack servito, il 20 Hard, il 20 Soft, l’11 Hard e il 18 Soft. I termini Hard e Soft sono applicabili alle situazioni in cui si hanno carte con un valore fisso e un asso, che può valere 1 o 11: la situazione Hard è quella in cui ‘deve’ valere 1 per non sballare, quella Soft quella in cui l’asso che si ha in mano può valere 11.
Anche i neofiti del Blackjack possono intuire che la situazione iniziale più redditizia di tutte sia avere in mano un Blackjack ottenuto con un 21 naturale, cioè con le prime due carte distribuite: evidentemente una carta che vale 10 (il 10, il Jack, la Regina, il Re) e l’asso. È una mano che non può perdere mentre teoricamente può pareggiare il gioco del mazziere.
La seconda mano iniziale ‘buona’ per il giocatore di Blackjack è quella in cui ha servito un 20 Hard, cioè due carte di valore 10, due fra i soliti 10, Jack, Regina e Re. È una situazione che ha un payout dello 0,79%, cioè nel lungo periodo torneranno alla base il 79% dei soldi puntati. In linea di massima la strategia corretta è quella di non dividere.
La situazione in cui si ha in mano un 20 Soft è quella in cui si ha in mano un asso e un 9, con l’asso che quindi puù valere 11 e dare 20, per tornare poi a valere 1 in eventuali fasi successive del gioco. Dal punto di vista probabilistico siamo sul 79% di vincita come per il 20 Hard, quindi su un guadagno di 79 euro ogni 100 puntati (nel lungo periodo).
La quarta mano iniziale favorevole al giocatore è quella con un 11 hard, cioè con le combinazioni di carte 6-5, 7-4, 8-3 e 9-2. Nel corso del tempo situazioni simili produrranno, se seguite da una strategia adeguata, un guadagno di 66,74 euro ogni 100 messi campo. In genere, ma non è una legge fissa, i giocatori con una mano iniziale del genere ed un 6 del banco tendono a raddoppiare.
La quinta mano iniziale positiva per chi gioca è la 18 soft, cioè con le prime due carte che sono un asso e un 7. Con la strategia adeguata è uno scenario che nel lungo periodo porta a guadagnare 39,96 euro ogni 100 puntati.
La peggiore mano iniziale che un giocatore possa avere è quella di due carte a somma 16 contro il 10 scoperto del dealer. Nel lungo periodo questo porta a perdere oltre il 53% di quanto puntato, se tutti applicano la strategia corretta. La seconda mano iniziale peggiore è quella del giocatore con punteggio 16 contro l’asso scoperto del banco: in questo caso se tutti giocano ‘bene’ il giocatore perderà 51 euro ogni 100 euro puntati, ovviamente su un numero significativo di giocate. Altra situazione negativa è il 16 del giocatore contro il 9 scoperto del dealer, con un bilancio negativo nell’ordine del 50%. Essendo alta la probabilità del 19 o del 20, il giocatore sarebbe costretto a cercare il Blackjack con la terza carta: gli può andare bene ogni tanto, ma la statistica non è dalla sua parte.
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