Il gioco chiamato blackjack: c’è chi lo chiama con il suo appellativo originale (21), chi invece preferisce il nome con cui ha conosciuto fama internazionale (alias blackjack); qualunque opinione tu abbia in merito, stiamo per raccontarti la storia affascinante di uno dei giochi che più ha segnato il tavolo verde di tutti i casinò!
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Sommario:
Sapevi che la storia del blackjack ha incrociato quella che hai imparato sui libri di storia? Ebbene sì. Le sue origini affondano infatti niente di meno che nel lontano ‘500. Guerre, viaggi e scambi commerciali fecero in modo che diversi popoli e nazioni si influenzassero reciprocamente anche per ciò che concerne le attività ludiche. Vediamo assieme come!
All’epoca, in Francia spopolava il Baccarat, in Italia il gioco del sette e mezzo (e dicci che non hai preso parte almeno ad una mano, magari nelle tombolate natalizie), in Spagna l’uno e trenta. Fu così che qualcuno decise di mescolare questi tre giochi e inventarsi il gioco del vingt et un (21, in francese), le cui regole non si discostano molto dalla versione attuale.
La sua notorietà crebbe tanto che, tra il 18° e il 19° secolo, il gioco approdò nei salotti più aristocratici d'Europa, e dopo non molto, anche nelle sale da gioco del Nord America. Fu in questa istanza che il gioco di carte venne consacrato con il nome di blackjack, dovuto al fatto che nel regolamento iniziale, i giocatori che ottenevano un 21 con un asso e un jack di picche vincevano dieci volte la posta in gioco.
Nell'800 il gioco del blackjack conquista piano piano i tavoli verdi "made in USA", seppur con modifiche regolamentari, dato che il gioco era diventato troppo "remunerativo" per le sale da gioco. I pagamenti delle carte vennero modificati negli anni—un blackjack naturale al giorno d'oggi paga 1 volta e mezza la posta—fu così che per evitare di perdere il consistente giro di puntate, i casinò iniziarono a introdurre dei bonus.
Superato questo lieve momento di crisi, la diffusione del 21 blackjack in versione USA non conobbe ostacoli. Un crescendo interrotto solo nei primi decenni del ‘900, quando il proibizionismo bandì alcol e gioco d’azzardo. Addio ai casinò, almeno quelli ufficiali, fino al 1931. È infatti in quell’anno che a Las Vegas, Nevada tornano legali giochi di carte e tavoli di roulette.
Nel corso della storia del blackjack non sono stati pochi coloro che hanno puntato su metodi scientifici per aver ragione del banco. Il più noto è probabilmente lo statunitense Roger Baldwin. Nel ‘53, Baldwin era un soldato di stanza in Maryland. Una sera, mentre si trovava in caserma, lui e altri commilitoni decisero di farsi una partita a blackjack, probabilmente per vincere la noia.
Fu in quella circostanza che al buon Roger gli si accese una lampadina. Il banco, quando ha 16, deve tirar carta! A partire da questo, decise di scrivere una serie di equazioni matematiche volte a illustrare una strategia di gioco al blackjack che garantisse la vincita sicura.
Si avvalse della collaborazione di tre commilitoni, Wilbert Cantey (un suo superiore che, fra l’altro, gli concesse l’uso del calcolatore presente in caserma), James McDermott e Herbert Maisel. I quattro scrissero sull’argomento un interessante articolo e dopo un anno un libro dal titolo speranzoso: "Blackjack to win: a new strategy for the Game of 21", ovvero "giocare a Blackjack per vincere: una nuova strategia per il gioco del 21".
I quattro si aspettavano un successo assoluto; passati alla storia con il nome di “Four Horsemen", per vendere anche negli Stati del Sud non apparivano in copertina poiché fra loro c’era un ebreo, un protestante e un afroamericano. In realtà la pubblicazione si rivelò un flop, probabilmente perché il metodo, pur spiegato in maniera lapalissiana, partiva dal presupposto che il banco fosse sempre in condizione di vantaggio.
Nonostante tutto, la loro opera non passò inosservata: nel 2008 tutti e quattro entrarono a far parte della Blackjack Hall of Fame.
💡 Lo sapevi? La Blackjack Hall of Fame è una istituzione, o albo d'onore, fondata nel 2002 presso il Barona Resort & Casino, in California. Fino a pochi anni fa era particolarmente famosa per rendere omaggio alle celebrità legate al mondo del blackjack, poiché venivano indette delle votazioni pubbliche su Internet per selezionare i migliori giocatori professionisti di blackjack in tutto il mondo. A partire dal 2006, la selezione dei candidati viene effettuata dagli stessi membri della Hall of Fame.
Nel solco aperto da Baldwin, altri cervelloni provarono a giocare con un metodo scientifico. Miglior fortuna toccò a un gruppo di studenti del Massachussets Institute of Technology (MIT), che sfruttarono le loro abilità matematiche per sbancare diversi casinò.
Pare che tra gli anni ‘70 e ’90, questi ragazzacci conosciuti con il nome di MIT Blackjack Team abbiano accumulato una fortuna stimata tra i 50 e i 100 milioni di dollari! Se sei interessato alla loro storia, sappi che le loro avventure sono state immortalate nel film “21” per la regia di Robert Luketic, con il noto Kevin Spacey fra i protagonisti.
Il blackjack ha numerose "storie" simili. Un giocatore scozzese, nel 2017, portò a casa 74mila sterline con una versione chiamata Ace King Suite Blackjack, in cui si conquista il montepremi mettendo insieme asso e re del medesimo seme!
Il blackjack, come hai letto, ha alle spalle una storia fatta di avventure ed analisi scientifiche! Ora disponibile anche in versione live, il gioco del Blackjack Online è più affascinante che mai. Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere gli altri articoli presenti nel nostro blog e diventare un vero esperto in materia.
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